Situazione mondo alberghiero ai tempi del covid 2

Dai siti internet in cui di solito i mediatori pubblicano le inserzioni sugli hotel in vendita e all’asta c’è tanta, tantissima roba!

Anche strutture considerate esempi per la zona, sono in vendita, molte altre, soprattutto quelle medio piccole, magari con un piccolo o grande ristorante, sono chiuse e forse non riapriranno mai.

Devo amaramente considerare che tutte quelle chiuse i proprietari hanno anche l’immobile! E sono over 60.

I giovani resistono meglio, hanno idee nuove, non sono arroccati ai vecchi dogmi del passato, quando le cose andavano bene. Sperimentano, qualcuno l’imbrocca giusta subito, altri sbagliano, si rialzano e provano altre strade.

Il nostro mondo è in continua evoluzione e mai come questa pandemia mette in discussione tutto, in provincia le prenotazioni in arrivo dalle Ota sono crollate, i clienti vogliono parlare con l’hotel! Fino a gennaio 2020 era impensabile.

Questi pensieri mi portano a chiarire definitivamente una idea che avevo concepito dopo overdose di “santoni” del marketing, non servono. Se noi siamo davvero appassionati di questo mestiere abbiamo la capacità di capire cosa bisogna fare per superare questo momento difficile e tenere le nostre aziende in un terreno stabile, in attesa del ritorno alla normalità.

Focalizzarci sulla nostra stuttura ci permette di trovare le soluzioni giuste, non voglio essere troppo vago quindi faccio un esempio concreto sulla mia struttura, la gestisco da giugno 2020 in una cittadina della Brianza, in pieno centro, una settantina di camere.

Fatturato crollato, quindi penso di fare una offerta pensata per i dipendenti delle scuola, 500 euro mese, senza pulizie, senza colazione, solo cambio della biancheria letto bagno settimanale. Capita che passa dall’hotel una ragazza neo laureata, gli chiedo se è d’accordo a fare uno stage, accetta, mettere l’offerta sui canali social, siti immobiliari, ecc..

Ad ora sono a 10 camere affittate in questo modo, ovviamente l’offerta è per tutti, non solo per i professori, non immaginavo una risposta così importante, tanto che ho smantellato una camere e ne ho fatto una cucina “comune”, perchè molte persone che mi contattavano declinavano l’offerta causa mancanza della cucina.

Aprite i vostri orizzonti, pensate a cose nuove, e soprattutto, se siete “over” date la possibilità ai giovani di inventare qualcosa di nuovo.

Per chi vuole vendere, dovete pensare a questo; voi comprereste il vostro albergo? Alla cifra che volete voi? Se la risposta è affermativa, non preoccupatevi lo venderete, se è negativa, meglio pensare a soluzioni diverse, vendere l’attività e fare un contratto di affitto, locazione d’azienda, rent to buy, affitto a riscatto, compartecipazione, management, ecc. .

Non state fermi ad espettare il pazzo che vi mette in mano qualche milione di euro, non esistono più!

Non fate come mé, nel 2007 comprai un hotel di 36 camere con l’immobile in provincia di Milano, fatturava 500 euro/anno, il multiplo era 4 volte il fatturato per quei tempi era un grande affare, lo pagai 2 milioni, 400mila cash, 1,6 milioni con finanziamento bancario.

Un mio collega che cercava hotel in quella zona mi offrì 2,5 milioni dopo una settimana che avevo firmato il compromesso, dopo un mese 3 milioni, purtroppo rifiutai.

Nel 2014 quando lo misi in vendita, l’unica offerta che ricevetti era di 1,1 milioni, che bastava a pagare i debiti e il saldo alla banca, pazzesco!

Di questi errori ne ho commessi personalmente e li ho visti commettere, quindi non vi intestardite a volere cifre impossibili per le vostre strutture, forse il tempo non è un vostro alleato in questo periodo.

Per ora è tutto, buon lavoro e saluti

Antonio